Grotte di Castellana



Le Grotte di Castellana , un complesso di cavità sotterranee di origine carsica, di notevole interesse turistico, tra i più belli e spettacolari d’Italia, sono ubicate nel Comune di Castellana-Grotte, a circa 1,5 km dall’abitato.

Si sviluppano per una lunghezza di 3348 metri e raggiungono una profondità massima di 122 metri dalla superficie. La temperatura degli ambienti interni si aggira attorno ai 16,5°C





LA VISITA ALLE GROTTE
La visita al pubblico delle Grotte di Castellana si snoda lungo un percorso agevolmente percorribile e con la presenza esperta di guide multilingue. Una straordinaria escursione nelle Grotte a 70 metri circa di profondità in uno scenario stupefacente di stalattiti, stalagmiti, fossili, cavità, caverne dai nomi fantastici.



Antiche leggende e pioneristiche esplorazioni
LA PROFONDA VORAGINE
L’imbocco della Grave, la profonda voragine d’ingresso delle grotte, incuteva da sempre un senso d’angoscia e di paura a quanti percorrevano la non distante strada di campagna, soprattutto all’imbrunire, quando poteva accadere di veder uscire dall’abisso, assieme ai pipistrelli che svolazzavano nei campi a caccia di insetti, dei vapori, ritenuti dai superstiziosi viandanti le anime dei suicidi, che, trovata la morte nella Grave, tentavano inutilmente di salire al cielo.

Vincenzo Longo (1737-1825), umanista e giureconsulto castellanese, forse fu il primo uomo a scendere nella Grave assieme a una numerosa comitiva di giovani coetanei.


Il ricordo dell’impresa, arricchito da molti e diversi particolari, si perpetuò nella memoria dei testimoni dell’epoca e da questi fu tramandato alle generazioni successive.

Nel VII volume del Dizionario corografico-universale dell’Italia, edito a Milano nel 1852, poi, si attesta la storicità dell’evento: Poco più di un miglio all’occidente di Castellana evvi una curiosità naturale, cioè una voragine detta dal volgo la Grave; la bocca di questa ha la circonferenza di circa palmi 180 e la profondità è di circa palmi 300. Nel secolo scorso alcuni intrepidi cittadini di Castellana vi discesero di buon mattino, facendo uso di gomene e di funi, e percorsero più miglia di buie sotterranee contrade, e non ne uscirono che verso le ore 24 in guisa che i congiunti e gli amici palpitarono per tanto attendere.*

* F. DE LUCA – R. MASTRIANI, Castellana, in AA.VV., Dizionario corografico del Reame di Napoli – Dizionario corografico-universale dell’Italia, Milano, 1852, vol. VII, pp.237-238.